Logo progetto PON

Logo progetto PON
Progetto PON "Crescita consapevole"

venerdì 31 gennaio 2014

Valorizzazione e tutela ambientale del territorio nisseno

Premessa


La valorizzazione del patrimonio culturale e delle risorse naturali del territorio  siciliano richiede due diverse tipologie di intervento. Da un lato occorre operare per il miglioramento dei servizi presenti nei siti museali e nelle aree archeologiche e mineralogiche attraverso la messa in rete dei poli museali d’eccellenza e l’individuazione di eventi ed iniziative atti a svolgere una funzione di moltiplicatore della domanda di cultura. Solo in tal modo potrà essere efficacemente perseguita la finalità di una piena promozione delle risorse del territorio e della conseguente possibilità di fruizione da parte dei residenti e dei turisti. Dall’altro lato occorre una costante attività di monitoraggio, prevenzione e tutela finalizzata alla protezione e conservazione dell’esistente.
La nostra analisi è ricaduta sul territorio nisseno. Dalla lettura del bilancio sociale dell’ente emerge che l’attività prevalente della provincia di Caltanissetta in questo settore attiene al controllo dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo attraverso la rete di monitoraggio della qualità dell’aria e l’effettuazione di verifiche, campionamenti ed ispezioni presso attività produttive e siti inquinati. Tale attività si svolge sia su autonoma iniziativa dell’ente sia su richiesta delle Forze dell’Ordine, di Enti e di privati.

Risorse naturalistiche e problemi ambientali del territorio nisseno

Il Lago Soprano di Serradifalco
Riparato dal centro abitato, il lago Soprano e la zona circostante sono inseriti nel gruppo delle sette riserve naturali della provincia nissena.
Il lago, detto anche Cuba per le affinità di scenari con i paesaggi caraibici, è una dolina cioè una cavità superficiale caratteristica dei terreni carsici prodotta dall'azione delle acque sul calcare, riempita da acque provenienti dalle sorgenti e dalla pioggia.
La fauna della riserva è costituita da numerosi volatili tra i quali: lo Svasso piccolo, un uccello acquatico solitario dai piedi palmati; il Tarabusino, un piccolo trampoliere dalle gambe sottili; la Pittima reale, un uccello migratore dal corpo snello, gambe lunghe, coda breve, becco lungo e sottile curvo verso l'alto; il Moriglione, dalla testa e dal collo rosso-castano; la Folaga, dal corpo robusto, dai piedi lobati e dal bel colore nero ardesia.
Molte sono le specie di anfibi e di rettili che vivono attorno e nel lago: la testuggine palustre, una piccola tartaruga d'acqua dolce, è sicuramente uno tra gli esemplari più belli.






Negli ultimi anni il Lago soprano è la testimonianza di come l’inciviltà e gli atti vandalici abbiano preso il sopravvento su questa poco valorizzata area dall’aspetto inizialmente incantevole. Oggi questa area è del tutto abbandonata a causa della cattiva gestione delle istituzioni.


Soluzioni e proposte
Da una ricerca effettuata in rete abbiamo rilevato che, nel corso del tempo sono state proposte specifiche soluzioni. Riteniamo che tra queste la più interessante sia quella proposta dall’ex assessore Totò Alaimo, riproposta dagli organi di stampa locale e che ha come finalità quella di garantire la vita del bacino lacustre, assicurando sempre lo stesso livello delle acque.  Le acque al lago sarebbero portate da un lato per mandata: utilizzando la condotta dell’ex impianto di sollevamento, parte delle acque che fuoriescono dal depuratore di contrada Mintina per finire nel fiume Gallo d’oro sarebbero deviate nel lago Soprano. Dall’altro lato invece arriverebbero ”per caduta”, ovvero, utilizzando parte delle acque che fuoriescono dal pozzo di contrada Gazzana.
«In entrambi i casi – spiega l’ex assessore – un sistema di galleggianti farebbe confluire le acque al lago solo in caso di un calo del loro livello».
«Il progetto - afferma Alaimo - è stato apprezzato dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dalla direzione della riserva del lago Soprano nel corso del recente convegno di Legambiente». Il riferimento dell’ex assessore è alla manifestazione con la quale la “Goletta dei laghi” di Legambiente ha confermato per il 2013 la “bandiera nera” assegnata lo scorso anno al comune e alla provincia di Caltanissetta, dopo una verifica delle condizioni della riserva naturale. A proposito delle quali, Alaimo afferma “che le analisi condotte dall’Arpa, su richiesta del comune, che hanno accertato l’assenza di cesio, in realtà hanno interessato le acque superficiali e non i fondali del lago”. Secondo l’ex assessore, però, un fisico nucleare avrebbe ipotizzato, “e non affermato, come falsamente è asserito, la presenza di cesio anche nel lago Soprano, proveniente dagli esperimenti nucleari condotti nel deserto del Sahara, al pari di quello di Pergusa. Non fosse altro perché Serradifalco è più vicina all’Africa e i due laghi poco distanti, in linea d’aria, l’uno dall’altro”.  


La miniera bosco

Sappiamo benissimo che la nostra provincia ha una antica storia mineraria, e vedere che al giorno d’oggi tutto questo è rovinato fondamentalmente dalle istituzioni ci fa riflettere molto. Uno dei principali problemi riguardanti le miniere del nostro territorio riguarda la Miniera Bosco. Da recenti informazioni di stampa apprendiamo che, secondo un rapporto dell’Arpa, nell’aria non sono state rilevate fibre d’amianto. In merito alle acque superficiali e sotterranee è stata esclusa la presenza di rifiuti pericolosi.


“Pur essendo presente una grande quantità di materiale costituito da cemento-amianto, proveniente soprattutto, nel caso del sito di Bosco, dal tetto dei capannoni parzialmente crollati, nell’aria non sono state rilevate fibre di amianto”. Ed ancora: “L’assenza di radioattività nell’area superficiale del sito minerario, pur essendo un dato rassicurante per la salute della popolazione residente nei suoi pressi, non ci fornisce alcuna certezza riguardo la presenza o l’assenza di eventuali materiali radioattivi che qualcuno presume siano stati depositati all’interno della miniera”. Ed infine: “I dati relativi al contenuto di metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili nelle acque superficiali e sotterranee prelevate dai due siti fanno escludere la presenza di rifiuti pericolosi contenenti tali composti”. Sono questi alcuni importanti passaggi contenuti in un delicato rapporto dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) e riportati dal periodico d’informazione La Voce del Nisseno. Gli approfonditi controlli sono stati effettuati dalla struttura territoriale di Caltanissetta, dapprima sollecitata dall’assessorato regionale Territorio ed Ambiente e poi dal Comune di Serradifalco, guidato dal sindaco Giuseppe Maria Dacquì che ha chiesto all’importante organismo di verificare la presenza di eventuali rifiuti radioattivi o pericolosi nella miniera Bosco di San Cataldo e nel lago Soprano.
“Per quanto concerne il lago Soprano di Serradifalco – leggiamo nel documento a firma del dottor Francesco Licata di Baucina (direttore generale dell’Arpa Sicilia), del dottor Antonio Carbone (direttore della struttura nissena) e del dottor Giorgio D’Angelo (dirigente responsabile per i controlli ambientali) – sono in fase di elaborazione le risultanze del sopralluogo eseguito nel mese di novembre dalla Struttura Territoriale di Caltanissetta”.  C’è da aggiungere, in merito al sito minerario di Bosco, che è stato riscontrato “un superamento del CSC, relativamente al parametro del Boro, nel campione di acque denominato C5 (piezometro)”. Una seria campagna di controlli, dunque, che ha coinvolto i siti minerari dismessi di Bosco e Palo, appartenenti a San Cataldo ma assai prossimi al territorio serradifalchese. Controlli mirati e specifici iniziati nei mesi di febbraio, marzo e settembre dello scorso anno. Per verificare la radioattività ambientale, la presenza di fibre di amianto aerodisperse e l’eventuale contaminazione da metalli pesanti (IPA e PCB).

Le autorità competenti in data 16 febbraio 2012 nel corso del primo sopralluogo hanno prelevato quattro campioni di particolato atmosferico per la ricerca di fibre di amianto aerodisperse, altri quattro campioni di acqua per una verifica della radioattività e dei metalli, nonché tre campioni di suolo per la verifica della radioattività.

L’attività della provincia regionale di Caltanissetta
Dal bilancio sociale realizzato dall’ente nisseno rileviamo che l’attività di bonifica dei siti inquinati riveste una fondamentale importanza per la riqualificazione del territorio.
Nella nostra provincia esiste un sito di interesse nazionale sottoposto a bonifica, nel quale sono in corso complesse attività che, per la loro natura a volte tecnologicamente innovativa e per la vastità delle aree interessate, comportano un impegno di studio particolarmente rilevante per il settore. Grande complessità ed importanza per i risvolti di tutela della salute e dell’ambiente riveste la bonifica dell’impianto di discarica di fosfogessi e l’attività di controllo effettuata dal settore.
Il territorio della provincia di Caltanissetta è interessato da un sito da bonificare, perimetrato dal Ministero dell’Ambiente ed inserito con L. 426/1998 tra i siti di interesse nazionale. L’area interessata è molto vasta ed è costituita principalmente dallo stabilimento Petrolchimico di Gela e dalla parte di mare antistante ad esso. La provincia ha il compito del controllo delle attività di bonifica in ogni loro fase. Le aziende interessate, a seguito di disposizioni date dal Ministero dell’Ambiente in varie Conferenze di servizi, producono tutti i rapporti relativi ai monitoraggi effettuati e gli elaborati necessari per procedere nella attività. La Provincia controlla tutta la documentazione prodotta ed effettua sopralluoghi atti a verificare aspetti particolari dell’attività.
Le principali difficoltà della provincia regionale di Caltanissetta derivano sempre e soprattutto dalla carenza di personale.

Analisi dei problemi

Dalla nostra analisi emergono i seguenti problemi che, a nostro avviso, determinano poi le problematiche più generali.
1)    L’inciviltà e l’incuria dei cittadini
2)    L’interesse, solo saltuario ed episodico, delle amministrazioni locali verso le tematiche ambientali
3)    La scarsità di risorse umane e strumentali

Soluzioni e proposte

Dall’analisi dei problemi abbiamo elaborato le seguenti possibili strade da intraprendere per affrontare e risolvere i problemi riscontrati. Innanzitutto riteniamo che occorrerebbe una più attenta opera di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali sia attraverso la formazione che attraverso campagne di comunicazione.
L’importanza per tutta la popolazione dei problemi in esame richiederebbe uno sforzo maggiore, a tutti i livelli, per consentire gli adeguati controlli, anche attraverso un investimento in risorse umane e strumentali. Gli enti preposti, a nostro avviso, potrebbero avvalersi, con  specifici progetti di stage e tirocinio e di collocamento dell’ausilio di giovani diplomati e laureati, che avrebbero così anche delle importanti possibilità di impiego. Dovrebbero altresì essere sfruttate tutte le possibilità di finanziamento a livello nazionale ed europeo anche attraverso uffici ad hoc. Riteniamo infine che quando le risorse sono scarse l’unica strada da perseguire è quella della collaborazione e del coordinamento tra i vari organismi preposti che dovrebbe essere, pertanto, perseguita con maggiore assiduità e determinazione.

Paolino Minnella

Giuseppe Di Gioia

Marcello Dellaira

Matteo Sciortino

Nessun commento:

Posta un commento