Sabato 8 Febbraio, ci siamo recati presso gli Uffici della Provincia
Regionale di Caltanissetta per incontrare il Dirigente del settore "Territorio e Ambiente", dott.ssa Giulia Cortina e poter approfondire le tematiche che abbiamo scelto di
trattare sul nostro blog. La dirigente dell’Ufficio ci ha accolto con molta cortesia
e dopo averci illustrato, succintamente, le attività del settore ci ha affidati
al responsabile del monitoraggio sull’inquinamento dell’aria, dott. Fiorenzo
Dell’Utri. Il dott. Dell’Utri si è subito messo a nostra completa disposizione
e ci ha mostrato l’attività di controllo espletata dall’Ufficio in provincia di
Caltanissetta. Dell’Utri ha spiegato che, grazie a numerose centraline
installate nelle vie cittadine più trafficate di Caltanissetta, San Cataldo,
Gela e Niscemi, viene monitorata la qualità dell’aria in provincia, attraverso
la rilevazione dei principali inquinanti. In particolare, le centraline permettono di controllare i livelli del monossido
di carbonio (prodotto dai gas di scarico delle auto e che, pertanto, raggiunge i
suoi picchi nelle ore di punta del traffico), il biossido di azoto (inquinante determinate
anch’esso dalla circolazione di autoveicoli ma anche dagli impianti di
riscaldamento), il benzene, il toluene e il metixene, l’ozono e i non metani,
le polvere sottili (pm10).
L’ufficio controlla, attraverso rilevazioni orarie, che non
vengano superati i livelli di attenzione e di allarme stabiliti dalla normative
nazionale in conformità alla normativa europea. I parametri variano in funzione
dell’inquinante osservato. Ad esempio nel caso del monossido di carbonio, il
limite stabilito dalla legge è di 10 mg per metro cubo come media giornaliera,
per il biossido di azoto, invece, si deve verificare che non venga superato il
limite di 200 microgrammi per più di 18 volte all’anno. L’Ufficio ha l’obbligo
di comunicare tempestivamente alla prefettura e all’amministrazione comunale l’eventuale
superamento di tali livelli d’allarme. In tal caso, le autorità competenti
intervengono con misure finalizzate alla riduzione della circolazione dei veicoli
istituendo, ad esempio, zone a traffico limitato o un regime di targhe alterne
o di variazione della direzione del traffico.
Dell’Utri ci ha,
comunque, sostanzialmente, rassicurato sulla qualità generale dell’aria nella
nostra provincia dove non sono mai stati superati i livelli di attenzione e di
allarme fissate dalla normativa. Dato, quest’ultimo, che può essere considerato attendibile dalla popolazione poiché le strumentazioni sono costantemente
monitorate e tarate giornalmente per verificarne il corretto funzionamento e le
rilevazioni sono continue. L’unico inquinante che desta qualche preoccupazione
per la salute dei cittadini nisseni è quello che riguarda le polveri sottili, pm10,
vale a dire le polveri che hanno un valore inferiore a 10 micron. Il limite di
50 microgrammi nelle 24 ore, secondo la più recente normativa, non deve essere
superato piú di 35 volte nel corso di un anno. Benché tale parametro di legge
non sia stato superato, Dell’Utri sottolinea comunque che il limite giornaliero
è stato superato 17 volte e che, in tali casi, il Comune ha fatto anche ricorso
all’uso di macchine pulitrici per ridurre il livello di polvere nell’aria.
La provincia dispone altresì di una stazione metereologica
che rileva la temperatura, il tasso di umidità, la velocità del vento, l’indice
di irraggiamento solare. Il controllo delle condizioni meteorologiche è
strettamente connesso all'attività di monitoraggio dell’inquinamento poiché i
fattori meteorologici influenzano positivamente o negativamente la diffusione
degli inquinanti nell'aria. Esiste, ad esempio, una stretta connessione tra l’indice
di irraggiamento solare e i livelli di ozono nell'aria nonché tra la velocità
del vento e la presenza di polveri sottili e di altri inquinanti. Evidentemente
registrare una forte presenza di elementi inquinanti in presenza di condizioni
climatiche favorevoli comporta una maggiore preoccupazione per la
salute dei cittadini.
Nella rilevazione dell’inquinamento dell’aria, la provincia
tiene conto anche delle specificità del territorio, questo spiega i motivi per
cui si è scelto di concentrare le centraline nelle città di Caltanissetta, San
Cataldo, Gela e Niscemi, mentre non sono presenti, al contrario, centraline in
altre città più piccole (e pertanto meno trafficate) del nisseno. Per lo stesso
motivo, a Gela viene specificamente rilevato l’inquinamento da SO2, prodotto dagli
stabilimenti industriali. In ogni caso la provincia ha anche avviato delle
campagne di rilevazione della qualità dell’aria in altre città, servendosi di
un mezzo mobile.
L’incontro è proseguito con la dott.ssa Cortina che ci ha
illustrato le attività poste in essere dalla provincia regionale di
Caltanissetta per il controllo dei siti inquinati, in collaborazione con la
Regione e con le forze dell’ordine. In particolare ci ha spiegato la differenza
tra discariche abusive e abbandono selvaggio di rifiuti per strada.
Alla luce delle recenti interrogazioni parlamentari sul tema,
abbiamo chiesto notizie sulla miniera Bosco e sulla miniera di Pasquasia. La
dott.ssa ha evidenziato come, nel corso degli anni, si sia registrato, sia in
provincia di Caltanissetta che di Enna, un preoccupante aumento delle patologie
tumorali ed in particolare dei linfomi. Per questo sono state avviate delle
indagini dalle procure di Enna e Caltanissetta delle quali non si conosce,
tuttavia, a tutt’oggi, l’esito. I controlli, in questo caso, sono affidati all’Arpa,
che pare abbia già un finanziamento per procedere ad ispezioni che ci auguriamo
possano essere rapide ed approfondite.
La redazione



Nessun commento:
Posta un commento