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Progetto PON "Crescita consapevole"

domenica 9 febbraio 2014

Visita alla Provincia regionale di Caltanissetta


Sabato 8 Febbraio, ci siamo recati presso gli Uffici della Provincia Regionale di Caltanissetta per incontrare il Dirigente del settore "Territorio e Ambiente", dott.ssa Giulia Cortina e poter approfondire le tematiche che abbiamo scelto di trattare sul nostro blog. La dirigente dell’Ufficio ci ha accolto con molta cortesia e dopo averci illustrato, succintamente, le attività del settore ci ha affidati al responsabile del monitoraggio sull’inquinamento dell’aria, dott. Fiorenzo Dell’Utri. Il dott. Dell’Utri si è subito messo a nostra completa disposizione e ci ha mostrato l’attività di controllo espletata dall’Ufficio in provincia di Caltanissetta. Dell’Utri ha spiegato che, grazie a numerose centraline installate nelle vie cittadine più trafficate di Caltanissetta, San Cataldo, Gela e Niscemi, viene monitorata la qualità dell’aria in provincia, attraverso la rilevazione dei principali inquinanti. In particolare, le centraline permettono di controllare i livelli del monossido di carbonio (prodotto dai gas di scarico delle auto e che, pertanto, raggiunge i suoi picchi nelle ore di punta del traffico), il biossido di azoto (inquinante determinate anch’esso dalla circolazione di autoveicoli ma anche dagli impianti di riscaldamento), il benzene, il toluene e il metixene, l’ozono e i non metani, le polvere sottili (pm10).
L’ufficio controlla, attraverso rilevazioni orarie, che non vengano superati i livelli di attenzione e di allarme stabiliti dalla normative nazionale in conformità alla normativa europea. I parametri variano in funzione dell’inquinante osservato. Ad esempio nel caso del monossido di carbonio, il limite stabilito dalla legge è di 10 mg per metro cubo come media giornaliera, per il biossido di azoto, invece, si deve verificare che non venga superato il limite di 200 microgrammi per più di 18 volte all’anno. L’Ufficio ha l’obbligo di comunicare tempestivamente alla prefettura e all’amministrazione comunale l’eventuale superamento di tali livelli d’allarme. In tal caso, le autorità competenti intervengono con misure finalizzate alla riduzione della circolazione dei veicoli istituendo, ad esempio, zone a traffico limitato o un regime di targhe alterne o di variazione della direzione del traffico.
Dell’Utri  ci ha, comunque, sostanzialmente, rassicurato sulla qualità generale dell’aria nella nostra provincia dove non sono mai stati superati i livelli di attenzione e di allarme fissate dalla normativa. Dato, quest’ultimo, che può essere considerato attendibile dalla popolazione poiché le strumentazioni sono costantemente monitorate e tarate giornalmente per verificarne il corretto funzionamento e le rilevazioni sono continue. L’unico inquinante che desta qualche preoccupazione per la salute dei cittadini nisseni è quello che riguarda le polveri sottili, pm10, vale a dire le polveri che hanno un valore inferiore a 10 micron. Il limite di 50 microgrammi nelle 24 ore, secondo la più recente normativa, non deve essere superato piú di 35 volte nel corso di un anno. Benché tale parametro di legge non sia stato superato, Dell’Utri sottolinea comunque che il limite giornaliero è stato superato 17 volte e che, in tali casi, il Comune ha fatto anche ricorso all’uso di macchine pulitrici per ridurre il livello di polvere nell’aria.
La provincia dispone altresì di una stazione metereologica che rileva la temperatura, il tasso di umidità, la velocità del vento, l’indice di irraggiamento solare. Il controllo delle condizioni meteorologiche è strettamente connesso all'attività di monitoraggio dell’inquinamento poiché i fattori meteorologici influenzano positivamente o negativamente la diffusione degli inquinanti nell'aria. Esiste, ad esempio, una stretta connessione tra l’indice di irraggiamento solare e i livelli di ozono nell'aria nonché tra la velocità del vento e la presenza di polveri sottili e di altri inquinanti. Evidentemente registrare una forte presenza di elementi inquinanti in presenza di condizioni climatiche favorevoli comporta una maggiore preoccupazione per la salute dei cittadini.
Nella rilevazione dell’inquinamento dell’aria, la provincia tiene conto anche delle specificità del territorio, questo spiega i motivi per cui si è scelto di concentrare le centraline nelle città di Caltanissetta, San Cataldo, Gela e Niscemi, mentre non sono presenti, al contrario, centraline in altre città più piccole (e pertanto meno trafficate) del nisseno. Per lo stesso motivo, a Gela viene specificamente rilevato l’inquinamento da SO2, prodotto dagli stabilimenti industriali. In ogni caso la provincia ha anche avviato delle campagne di rilevazione della qualità dell’aria in altre città, servendosi di un mezzo mobile.
L’incontro è proseguito con la dott.ssa Cortina che ci ha illustrato le attività poste in essere dalla provincia regionale di Caltanissetta per il controllo dei siti inquinati, in collaborazione con la Regione e con le forze dell’ordine. In particolare ci ha spiegato la differenza tra discariche abusive e abbandono selvaggio di rifiuti per strada.
Alla luce delle recenti interrogazioni parlamentari sul tema, abbiamo chiesto notizie sulla miniera Bosco e sulla miniera di Pasquasia. La dott.ssa ha evidenziato come, nel corso degli anni, si sia registrato, sia in provincia di Caltanissetta che di Enna, un preoccupante aumento delle patologie tumorali ed in particolare dei linfomi. Per questo sono state avviate delle indagini dalle procure di Enna e Caltanissetta delle quali non si conosce, tuttavia, a tutt’oggi, l’esito. I controlli, in questo caso, sono affidati all’Arpa, che pare abbia già un finanziamento per procedere ad ispezioni che ci auguriamo possano essere rapide ed approfondite.  

La redazione

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